lunedì 31 gennaio 2011

Il SEO e le parole chiavi

Le Keywords sono le parole chiave usate per l’ottimizzazione.
Per quanto concerne il posizionamento esse rivestono un
fattore molto importante, infatti i motori di ricerca tramite esse
catalogano il tuo sito dandogli una specie d’ IDENTITA’ .
In base hai contenuti e quindi chiaramente in base a quante
volte una determinata parola viene inserita nel testo, i motori
decidono di dare un giudizio al sito e di catalogarlo con canoni
positivi e negativi. Chiaramente anche un sito ben ottimizzato
che parla di Calcio avrà un “punteggio negativo”(posizione
bassa) se un utente ricerca info sul Tennis.
Lo scopo dei motori di ricerca è fare in modo che gli utenti
tramite le loro ricerche (quindi grazie all’inserimento delle
loro parole chiavi per la ricerca) ottengano il miglior risultato
possibile che sia il più attinente possibile alla parola o frase
cercata.
Se scrivo la parola “CANE” su Google , dovrei avere come
risultato il migliore possibile sull’argomento.
Lo scopo di un Seo è identico a quello dei motori di ricerca. I
motori sono improntati su un sistema di “domanda-risposta”.Il
Seo viene premiato con buoni posizionamenti se fornisce le
migliori risposte alle domande degli utenti.
Riguardo questo sistema di catalogazione è come se Google
avesse una specie di classifica che gli indichi istantaneamente
che alla parola “xxxx” il sito “www…….it ” e’ il miglior sito
in grado di dare una risposta alla domanda dell’utente.
Avvicinandoti al posizionamento nei motori di ricerca capirai
com’è importante, direi fondamentale, la fase della scelta delle
chiavi. In questa fase bisogna scegliere le parole o frasi per cui
deciderai di ottimizzare un sito, una sezione o una pagina. In
poche parole significa per quali chiavi ti devi far trovare dagli
utenti.
credo sia
opportuno accennarti 3 cose fondamentali a proposito:
1. gli utenti che cercano nei motori di ricerca digitano almeno
due parole, due chiavi.
2. E’ più difficile posizionare keyword singole
3. Una coppia di Keyword dà migliori risultati
A tal proposito nascono le keypharases che sono più facili da
posizionare, danno più risultati e portano più utenti. Più avanti
nel testo ne parlerò approfonditamente.
La creazione di una frase chiave implica più combinazioni di
parole e quindi più possibilità di centrare le ricerche
dell'utente!
L'individuazione della keyphrase è il primo passo da effettuare
prima di passare alla stesura di un contenuto.
Una volta individuata la frase chiave bisogna sfruttarla al
meglio, poiché un uso errato è chiaramente controproducente.

domenica 30 gennaio 2011

Chi è Italo cillo ?

Italo Cillo:
Viene definito il guru dell' Infomarket perchè è stato il primo in Italia a creare un attività vendendo Infoprodotti partendo da un idea geniale che è quella di intervistare i migliori marker d’italia, cioè le persone che guadagnano con internet online!
Le sue interviste si possono trovare sul su sito www.miglioriamo.itscaricando i file Mp3 , per farlo basta iscriversi alla newsletter !
Tra queste interviste, trovi vere chicche per guadagnare online , intervistati Silvio CarraciniGiulio Marsala e molti altri!
Italo Cillo guadagna con le Affiliazioni, proponendo prodotti di altri e vendendo un suo ebook, consiglio di seguire i contenuti forniti da Italo visto che sono completamente gratuiti!
Di cosa parla?
salute, prosperità e saggezza”
Spero che questa segnalazione vi potrà servire!

la versione aggiornata della guida seo di google

Quasi 2 anni dopo il rilascio della prima edizione, ecco che Google annuncia la versione aggiornata della sua Search Engine Optimization Starter Guide.
La nuova SEO guida per principianti di Google non aggiunge molto alla prima edizione; è però interessante notare quali nuovi capitoli sono stati aggiunti al PDF, anche per capire in quale direzione muoversi dal punto di vista dell’ottimizzazione del proprio sito web. Ecco i 4 add-on:

• glossario per definire i termini durante la lettura della guida
• nuovi immagini esemplificative per aiutare a comprendere i contenuti
• metodologie per ottimizzare il sito per dispositivi mobili
• formulazione più chiara per una migliore leggibilità
I punti 1, 2 e 4 possiamo anche tralasciarli, ma porrei una certa attenzione sul punto 3: Google dedica ben 4 pagine della sua guida alla SEO for Mobile Phones, lasciando intendere che il traffico proveniente da quegli utenti (e, di conseguenza, le revenue) crescerà parecchio nel prossimo futuro (ricordo tra l’altro che qualche giorno fa proprioEric Schmidt ha pubblicamente detto che “we think mobile will be the majority of the searches and the majority of the revenue”). Ecco i suggerimenti di Google:
Configura i “siti mobile” in modo che possane essere indicizzati accuratamente
Sembra che il mondo stia diventando mobile, con molte persone che usano gli smartphone quotidianamente e che utilizzano Google per le ricerche in mobilità. Tuttavia, lato webmaster, lanciare un sito mobile attingendo a quel tipo di pubblico non è facile. I siti mobile non solo utilizzano un formato diverso dai “normali siti desktop”, ma le modalità di gestione e le competenze richieste sono anche abbastanza diverse. Ciò si traduce in una varietà di nuove sfide. Molti siti mobile sono stati pensati per essere visti da cellulare, ma non sono progettati da un punto di vista search friendly. Ecco qualche suggerimento per aiutarti a fare in modo che il tuo sito sia correttamente scansito e indicizzato:
Verifica che il “sito mobile” sia indicizzato da Google
Se il tuo sito non compare nei risultati delle ricerca via Google Mobile utilizzando l’operatore site:, potrebbere essere a causa di questi problemi:
1. Googlebot non è in grado di trovare il tuo sito
Googlebot deve scansionare il tuo sito prima di poterlo includere nell’indice. Se hai appena creato il sito, potrebbe non essersi ancora accorto della sua esistenza. In questo caso, crea una Sitemap Mobile e sottoponila a Google (utilizzando Google Webmaster Tools).
2. Googlebot potrebbe non essere in grado di accedere al tuo sito
Alcuni siti mobile rifiutano l’accesso di tutto il traffico tranne quello proveniente da telefoni cellulari, rendendo impossibile per il Googlebot l’accesso al sito. Il crawler di Google per i siti mobile si chiama “Googlebot-Mobile”: se desideri che il tuo sito possa essere scansito, aprilo agli User-agent fra cui Googlebot-Mobile. Google potrebbe anche modificare il nome dello User-agent, in qualsiasi momento e senza preavviso, quindi fai in modo di lasciar passare gli User-agent che contengono la stringa Googlebot-Mobile.
Verifica che Google possa riconoscere i tuoi URL mobile
Una volta che Googlebot-Mobile ha eseguito la scansione degli URL, Google verifica che ogni URL sia visibile sui dispositivi mobile. Le pagine che sono considerate come non visualizzabili su un telefono non vengono incluse nell’indice mobile (anche se possono essere incluse in quello web). La cosa viene determinata in base a diversi fattori, uno dei quali è il “DTD (Doc Type Definition)”. Verifica che gli URL mobile specificati nel DTD siano in formato appropriato, come XHTML Mobile o Compact HTML. Se sono in un formato compatibile, la pagina verrà inclusa nell’indice.
Sito in versione desktop e mobile
Uno dei problemi più comuni per i webmaster che gestiscono contemporamente le versioni mobile e desktop di un sito, è che la versione mobile potrebbe essere vista da chi accede via desktop, o viceversa. Per ovviare la cosa ci sono 2 possibili opzioni:
Reindirizza gli utenti mobile alla versione corretta
Quando un utente mobile o un crawler (come Googlebot-Mobile) accede alla versione desktop di un URL, è possible reindirizzarlo alla corrispondente versione mobile della pagina stessa. Google capisce la relazione fra i 2 URL e mostra la versione standard per le ricerche via desktop e quella mobile per le ricerche da telefono.
Se reindirizzi gli utenti, verifica che i contenuti degli URL mobile/desktop siano il più possibile corrispondenti fra loro. Ad esempio, se hai un ecommerce e arriva un accesso da un dispositivo mobile per un URL della versione desktop, assicurati che l’utente sia rediretto alla versione mobile della pagina dello stesso prodotto, e non alla home page della versione mobile del sito. A volte si trovano siti che utilizzano questi tipi di redirect nel tentativo di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca, ma questa pratica fornisce un’esperienza negativa all’utente, e quindi va evitata a tutti i costi. D’altra parte, quando da un desktop arriva un accesso ad un URL mobile, non è necessario effettuare un redirect alla versione desktop. Per esempio, Google non reindirizza automaticamente gli utenti desktop dal suo sito mobile verso il sito desktop; invece include un link nella versione mobile della pagina che punta verso quella desktop. Questi link sono particolarmente utili quando un sito mobile non offre tutte le funzionalità della versione desktop – e gli utenti possono facilmente navigare nella versione desktop, se lo preferiscono.
Cambia i contenuti mostrati in base allo User-agent
Alcuni siti hanno lo stesso URL per entrambe le versioni (desktop e mobile), ma cambiano il formato in base allo User-agent. In altre parole, gli utenti mobile e desktop accedono allo stesso URL (senza redirect), ma il contenuto/formato cambia leggermente a seconda dello User-agent. In questo caso, lo stesso URL apparirà sia nella versione mobile che in quella desktop delle ricerche: gli utenti desktop vedranno la versione desktop dei contenuti, e quelli mobile quella mobile.
Tuttavia, se non riesci a configurare tutto correttamente, si potrebbe pensare che il tuo sito fa del cloaking, cosa che potrebbe farlo scomparire dalle SERP di Google. Per cloaking si intende un tentativo di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca mostrando contenuti differenti al Googlebot rispetto a quelli mostrari agli utenti. Ciò crea il problema di risultati meno pertinenti nelle SERP, e pertanto prendiamo il cloaking molto sul serio.
Ma cosa significa “la pagina che l’utente vede” quando fornisci più versioni dello stesso URL? Google utilizza “Googlebot” per le ricerche web e “Googlebot-Mobile” per le ricerche mobile. Per rimanere dentro le linee guida di Google, si dovrebbe servire a Googlebot lo stesso contenuto che vede un utente desktop, e a Googlebot-Mobile lo stesso contenuto che vede un utente mobile. Non è un problema se il contenuto per Googlebot è diverso da quello per Googlebot-Mobile.
Un esempio di quello che potrebbe essere involontariamente rilevato come cloaking è un sito che restituisce un messaggio del tipo “si prega di accedere con un dispositivo mobile” a che accede via desktop, ma poi restituisce la versione mobile a entrambi i crawler (e quindi Googlebot riceve le versione mobile). In questo caso, la pagina che gli utenti desktop vedono (“si prega di accedere con un dispositivo mobile”) è diversa da quella che legge il Googlebot (ad esempio, “Benvenuto sul mio sito web”). E quindi Google rileva un cloaking, perché vuole servire agli utenti gli stessi contenuti rilevanti che serve al Googlebot o al Googlebot-Mobile.
Concludendo: il TagliaBlog è già “mobile compatibile” da qualche settimana; se non ci hai ancora pensato, credo sia giunto il momento di “mobilizzare” anche il tuo sito